martedì 24 gennaio 2012

il caffe' e la gente

Il problema e' che non so fare il caffè'. Non avevo nemmeno la caffettiera quel giorno che
Elo ha deciso di venire nel titanic a berne uno e gia' che c'era me ne ha regalata una.
Blu. Il blu e' un bel colore ma a casa mia e' supervietato.
Fattosta' che voglio un caffè'.
Ma non ne ho. Un tempo matte mi aveva insegnato a tenerne in frigo un po', ma ho smesso
E tanto comunque sa sempre di ferro, il mio caffè'. C'e' quello solubile che beve il conte
Ma a me il caffè' piace molto dolce e in ogni caso e' evidente che non so fare neppure quello
Solubile.
Sto con i piedi sulla sedia a distruggermi i polpacci, il mal di testa per il vento (che mi fa paura)
La mancanza di sonno (per il nervosismo) e il rumore della goccia nel lavello e dovrei studiare e guarire
Il gatto con il raffreddore pulire il pavimento scrivere altri articoli imbottire un pomodoro
Cercare lavoro adeguarmi al cambiamento e liberarmene.
Invece consiglio a chi ama scrivere ma non e' costante blogdellagente.blogspot.com

lunedì 23 gennaio 2012

il trumbé che non lavora

a volte c'è lo sgomento. quando dici che per marzo un lavoro lo avrai, e vedi che il tuo interlocutore crede di no. quando la giornata davanti a te è lunga, ma la butti via tutta, anche perché il pc scaccione che ti trovi sottomano va a 36 k (grazie vodassssfone station) e non ti permette - boycott? - di iscriverti alle offerte di infojobs, mentre tutto ciò che avevi, da cv a pezzi già scritti a fotografie private di lavoro e mail è rinchiuso nello scrigno di calypso del mac del lavoro cui per sbaglio e senza accorgerti hai cambiato la password, e che quindi non sai più aprire. a volte pare davvero che tutto sia qui per scoraggiarci (come il lavabo che perde da venerdì, ed è lunedì). ho tanta voglia di piangermi addosso, ora che non ho più un lavoro e che il mio capo non si è neanche disturbato di dirmelo, ma a che serve? cerchiamo soluzioni, come in csi.

venerdì 20 gennaio 2012

fantasia

Il bello di fare sesso immaginario con robbbbert downing jr e che non ha l'alitosi mattutina

giovedì 12 gennaio 2012

frase #1

frasi del capitano, 2005.
(brandendo un pennarello) : cala la braga

mercoledì 11 gennaio 2012

dieci persone uguali

a me non interessa essere una brava persona. non sono stata educata nel credo della mezza misura, del tacere per educazione, della sopportazione per raggiungere la santità. se di norma taccio, è perché non me ne importa un fico secco della persona che ho davanti, diversamente sbotto.
sbotto con le persone che stimo e che mi piacciono, quando reputo sbaglino (e poi dopo che ho parlato, e sono stata capita e c'è stato un confronto, mi dispiace e mi spertico in scuse, perché ovviamente una volta che la faccenda è risolta non esiste più alcun problema), e con le persone che non posso soffrire, in particolar modo con chi si allarga e viene nel mio giardino a sentenziare sui fatti miei, spesso accompagnando il tutto da una buona dose di affermazioni buttate lì come se fossero clausole o vincoli e non c'entrano nulla con la mia persona.
odio chi di fronte a una mia preoccupazione dice "che vuoi che sia". va bene sminuire, ma farlo con intelligenza e pertinenza sarebbe consigliabile. persino la mia ai tempi migliore amica disse "non sono veri problemi" di fronte alla mia disperazione per un litigio con il mio amico più caro. da allora, ella non è più la mia migliore amica.
odio chi dice "tu sei così" e con me non ha mai mangiato una volta, o fatto un viaggio in auto, o con me non ha mai fatto la spesa e manco sa come si chiama il mio gatto.
odio chi applica i suoi metodi di giudizio, che normalmente sono sempliciotti del tipo "Ti sei sposata??" (no, e in ogni cado se non ti sento da un anno il mio eventuale matrimonio non rientra nella top five delle cose che reputo sia necessario sapere di me come FATTI CHE MI HANNO SCONVOLTO LA VITA) su di me, dimostrando ancora una volta di non conoscermi.
io capisco, ovviamene, che nessuno, neanche chi mi è accanto da tanto tempo, può saper tutto di me, ma chiedo solo apertura mentale, la capacità di guardare in là e comprendere che non siamo tutti uguali e che se ci sono dieci persone identiche tra loro, non è detto che io sia l'undicesima.

venerdì 6 gennaio 2012

i propositi (buoni?)

non abbiamo perso tanto tempo a meditare sui propositi per il 2012, io e gli amici che a san silvestro in pigiama abbiamo giocato a giochi da tavolo bevendo una mefitica mistura jack daniel's e coca, tanto io sono e sarò tutta tesa a cercare un lavoro (il mio amico elo dice che lo faccio a fare, tanto a dicembre il mondo finisce. ma io a dicembre vorrei arrivarci con una casa e la pancia piena), inviando curricula a raffica un po' a chiunque, tipo persino alla caleffi e alla toyota in un confuso raptus di "invia" "invia" "invia".
sta diventando tipo un gesto meccanico e io al momento, dal basso delle mie ferie non retribuite (come il lavoro, tra l'altro) mi sono rilassata: stare lontani dalla paranoia dell'uficio porta un torpore da fumatore d'oppio e un perenne voler stallare in posizione distesa.
non ho più curiosità vera per il futuro, una cosa del tipo "arriverà un uomo moro" o "la tua amica che ti disprezza ti inviterà a fare shopping" (perché c'è crisi, sarà la ragione che addurrà poche righe sotto, in mail) "un martedì o un mercoledì se il bimbo non si ammala di nuovo". alla fine, nulla cambia mai davvero, everything is exactly the same (cantano i NIN). però devo ammettere che un "cosa capiterà nella prossima puntata" piuttosto generico, come quando guardi una serie che non ti piace del tutto ma non ti fa neppure orrore, lo provo.
oggi, tra l'altro, è il giorno dell'invasione dei dalek