mercoledì 24 ottobre 2012

choosy o affamati?

Quel che mi ha schifato dell'uscita choosy del ministro fornero non è il suo dire che i giovani non accettano qualsiasi lavoro. al di là del fatto che non credo sia vero, ma in ogni caso se una persona si prende una laurea specialistica, fa stage gratuiti per migliorarsi, prende magari anche un dottorato, non ha molto senso che, arrivato ai 28 anni, magari 30, vada a fare l'imbianchino. è giusto che cerchi di realizzare il suo disegno di vita. ma al di là di queste ovvie considerazione, ciò che più mi scandalizza è che fornero con questa uscita ha appositamente spostato l'obiettivo e distolto l'attenzione dalla materia che importa. chi non è choosy e non vuole fare qualunque lavoro non lo fa perché pulire gli uffici o lavare i piatti è un lavoro umile, ma in quanto è un lavoro sottopagato,. nessuno di noi, che sia plurilaureato o che abbia la terza media, vuole (o può permettersi) di fare un lavoro da 5'00 euro al mese. allora fornero facesse il ministro, invece di mettersi a farci la morale, e imponesse il salario minimo garantito. io non ho problemi a lavare i pavimenti (anche perché a 37 anni, di cui 15 passati a fare la giornalista, l'alternativa è: o continuo a scrivere, o pulisco i cessi, dato che non ho skills per fare altri lavori più specializzati), ma ho problemi, alla mia età e vivendo sola (per fortuna non ho figli da crescere), a lavorare per 500 euro al mese. e fornero sa che la vera questione non è neanche più la qualità del lavoro, il diritto, perché è un diritto costituzionale, fa fare un lavoro che ci appaghi e ci piaccia, ma il fatto di poter sopravvivere.

lunedì 15 ottobre 2012

Se siete sovraccariche, è colpa vostra

Federico Rampini su D di questa settimana sostiene chele donne hanno "da una parte il carico di incombenze professionali, esigenze di mariti, badare alla casa, accudire figli e genitori anziani. Mi fa ridere. Perché questo sovraccarico non è di tutti, non è anche degli uomini? Gli uomini non hanno figli, lavori, case e genitori? Mi si dirà che faccio la finta tonta de non voglio vedere che la realtà è che gli uomini non accudiscono genitori e figli, non fanno le faccende domestiche. Allora io rispondo: e chi si accompagna a uomini che vi scaricano tutto sulle spalle? Voi. E quindi ve lo meriterete pure, di essere cariche di incombenze, perché ve le siete prese. Ieri ero a casa del mio amico Teo. ha una moglie e una bambina di tre anni. Il pranzo lo ha cucinato sua moglie, mentre lui mi intratteneva e badava alla figlia. Hanno rigovernato assieme. Poi lui ha preparato la cena alla bambina. Lei è un medico, lui un intellettuale. Lei ha scelto un uomo che sapesse che la casa è di entrambi, e che i figli si fanno in due. E' stressante per tutti pensare alla casa (necessario, per non vivere in un porcile) e al lavoro (per mangiare e magari realizzarsi) e stare accanto ai figli (li hai fatti, vorrai goderteli), ma deve essere uno stress per tutti, al di là del gender. E mi scandalizza che ancora si stia qui a dire che le donne hanno più peso degli uomini. Al di là ragazze che non ve l'ha prescritto il medico di riprodurvi. Io non l'ho fatto e per ora la salute mi conserva, ma gli uomini moderni non sono così. Aiutano in casa. Certo, magari le donne non dovrebbero dare per scontato che loro fanno tutti, perché chiunque, vedendo che l'altro si occupa di tutte le incombenze, si impigriscono. Penso solo che se iniziassimo a dare per scontato che gli impegni familiari e domestici sono di tutti, magari si dovrà smettere di ricordarselo e le donne la pianteranno di voler fare le perfette casalinghe e le donne in carriera accompagnandosi da uomini che non hanno le loro stesse necessità.

lunedì 1 ottobre 2012

Crampi da nuoto

Quando il mio professore di lettere all'università mi ha detto che il mio amico che gli faceva da assistente ha mollato, che "si e arreso", mi ha motivato a continuare, a non smettere, a continuare a credere in me. Lasciare i propri sogni, rinunciare alle proprie aspettative è farsi sconfiggere, arrendersi. a volte ci si deve arrendere, decidere - prender atto - che non ce la fai più, come quando dopo troppo che nuoti al largo smetti di far andare le braccia e vai giù. E' poco dignitoso per quanto necessario andare giàù, allora. Ho pensato che più responsabilità hai più è facile che tu ti arrenda. Perché più hai legami più sei ricattabile. Il mio amico ha moglie casa e figlia. Che, se da una parte sono una struttura, una sicurezza, sono anche un vincolo, un obbligo, un peso. Un ostacolo ai tuoi sogni. Se puoi fare il ricercatore a 500 euro al mese quando sei solo, o meglio ancora quando stai con mamma e papà, non puoi farlo se hai una famiglia che conta su di te. Anche se a quarant'anni vivere a 500 euro al mese è poco dignitoso e solo in paesi crudeli come questo capita ancora. Io sono qui da sola, e allora almeno mettiamolo a frutto e cerchiamo di combattere, di stare a galla almeno sino a che i crampi non si fanno insopportabili.