venerdì 13 aprile 2012

conoscere la gente, non le notizie

una delle cose più frustranti del cercare di farsi strada alla mia venerabile età è scrivere mail e fare telefonate a persone sconosciute o ad amici ugualmente e in modo molto democratico essere ignorata da tutti allo stesso modo. a chi mi conosce, a chi addirittura ha imparato il lavoro con me e in questi anni non ha evitato di chiedermi aiuto, ho semplicemente detto: non ho una lira da agosto, ti va se collaboro? il mio lavoro lo conosco, sono 15 anni che lo faccio, e al di là che io possa risultare simpatica o antipatica, conosco tutti. e nel giornalismo locale "conoscere tutti" E' il requisito. non mi rispondono. non si disturbano neppure di dirmi: no guarda. nulla.
scrivi a gente che non conosci, mandi idee: la figura della donna nelle serie tv, o quella serie nuova uscita solo su internet, le biopic su personaggi vivi, gli scambisti del web, nuove tecniche per fare misica. nessuno risponde. nessuno. come se io non esistesi e quel che è peggio capita pure che poi scopri che la tua idea è stata pubblicata, sì, scritta da qualcun altro. scrivo al noto direttore anglomilanese amico della mia amica e gli dico: "puoi guardare questo pezzo, dirmi se potrebbe andarti bene, o dove non gira?" non mi ha mai risposto. mi rendo conto che non è il talento che mi manca. mi farò anche bocciare all'esame di giornalismo, ma ho personalità nello scrivere, belle idee e solida cultura. quindi mi manca solo che non siamo amici? che non mi devi nulla? che alla fine non si persegue l'obiettivo di editare una pubblicazione migliore e quindi se anche "quello mi manca" si fa senza? non lo so. neanche ho chiesto un compenso!
i giorni passano, io mi spacco la testa a scrivere cose che nessuno pubblicherà, né leggerà mai, e a chiedermi quanto posso fallire ancora.

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