mercoledì 24 ottobre 2012

choosy o affamati?

Quel che mi ha schifato dell'uscita choosy del ministro fornero non è il suo dire che i giovani non accettano qualsiasi lavoro. al di là del fatto che non credo sia vero, ma in ogni caso se una persona si prende una laurea specialistica, fa stage gratuiti per migliorarsi, prende magari anche un dottorato, non ha molto senso che, arrivato ai 28 anni, magari 30, vada a fare l'imbianchino. è giusto che cerchi di realizzare il suo disegno di vita. ma al di là di queste ovvie considerazione, ciò che più mi scandalizza è che fornero con questa uscita ha appositamente spostato l'obiettivo e distolto l'attenzione dalla materia che importa. chi non è choosy e non vuole fare qualunque lavoro non lo fa perché pulire gli uffici o lavare i piatti è un lavoro umile, ma in quanto è un lavoro sottopagato,. nessuno di noi, che sia plurilaureato o che abbia la terza media, vuole (o può permettersi) di fare un lavoro da 5'00 euro al mese. allora fornero facesse il ministro, invece di mettersi a farci la morale, e imponesse il salario minimo garantito. io non ho problemi a lavare i pavimenti (anche perché a 37 anni, di cui 15 passati a fare la giornalista, l'alternativa è: o continuo a scrivere, o pulisco i cessi, dato che non ho skills per fare altri lavori più specializzati), ma ho problemi, alla mia età e vivendo sola (per fortuna non ho figli da crescere), a lavorare per 500 euro al mese. e fornero sa che la vera questione non è neanche più la qualità del lavoro, il diritto, perché è un diritto costituzionale, fa fare un lavoro che ci appaghi e ci piaccia, ma il fatto di poter sopravvivere.

Nessun commento: