lunedì 1 ottobre 2012

Crampi da nuoto

Quando il mio professore di lettere all'università mi ha detto che il mio amico che gli faceva da assistente ha mollato, che "si e arreso", mi ha motivato a continuare, a non smettere, a continuare a credere in me. Lasciare i propri sogni, rinunciare alle proprie aspettative è farsi sconfiggere, arrendersi. a volte ci si deve arrendere, decidere - prender atto - che non ce la fai più, come quando dopo troppo che nuoti al largo smetti di far andare le braccia e vai giù. E' poco dignitoso per quanto necessario andare giàù, allora. Ho pensato che più responsabilità hai più è facile che tu ti arrenda. Perché più hai legami più sei ricattabile. Il mio amico ha moglie casa e figlia. Che, se da una parte sono una struttura, una sicurezza, sono anche un vincolo, un obbligo, un peso. Un ostacolo ai tuoi sogni. Se puoi fare il ricercatore a 500 euro al mese quando sei solo, o meglio ancora quando stai con mamma e papà, non puoi farlo se hai una famiglia che conta su di te. Anche se a quarant'anni vivere a 500 euro al mese è poco dignitoso e solo in paesi crudeli come questo capita ancora. Io sono qui da sola, e allora almeno mettiamolo a frutto e cerchiamo di combattere, di stare a galla almeno sino a che i crampi non si fanno insopportabili.

1 commento:

Anonimo ha detto...

purtroppo si